Capitolo 5 - Il Bilancio del Calore Il bilancio del calore dell'Oceano Circa metà dell'energia solare é assorbita dall'oceano e dalla terra, dove é temporaneamente immagazzinata vicino la superfice. Soltanto un quinto dell'energia solare disponibile é direttamente assorbita dall'atmosfera. Dell'energia assorbita dall'Oceano, molta é rilasciata localmente all'atmosfera, molta altra per evaporazione e radiazione infrarossa. Il resto é trasportato dalle correnti verso altre aree specialmente alle medie latitudini. Da notare che "Il calore é la quantità di energia termale trasferita da un corpo ad un altro a causa della loro differenza di temperatura" (Donald E. Simanek). Il calore perso dall'oceano tropicale é la maggiore fonte di energia necessaria a spingere la circolazione atmosferica. E, l'energia solare immagazzinata nell'oceano dall'estate all'inverno aiuta a mitigare il clima della Terra. L'energia termale trasportata dalle correnti marine non é stazionaria, particolarmente in Atlantico, può essere stata importante per lo sviluppo delle ere glaciali. Per questa ragione, i bilanci ed i trasporti di calore sono importanti per comprendere il clima della Terra e la sua variabilità a corto ed a lungo termine.
5.1 Il Bilancio del Calore dell'Oceano I cambiamenti nell'energia contenuta negli strati superiori dell'oceano risultano da uno sbilanciamento locale tra input ed output del calore attraverso la superfice marina. Questo trasferimento di calore attraverso la superfice é chiamato flusso di calore. Il flusso di calore e l'acqua cambiano anche la densità delle acque superficiali, e quindi la loro spinta di gallegiamento. Come risultato, la somma dei flussi di calore e di acqua é spesso chiamato il (buoyancy flux) flusso di galleggiamento. Il flusso di energia a strati più profondi é generalmente molto più piccolo del flusso attraverso la superfice. E, il flusso totale di energia in entrata ed in uscita dall'oceano, deve essere zero, altrimenti l'intero oceano dovrebbe riscaldarsi oppure raffreddarsi.. La somma dei flussi di calore che entrano ed escono, da un volume d'acqua é il (heat budget) bilancio del calore. I maggiori termini nel bilancio del calore alla superfice marina sono:
La Conservazione del Calore richiede:
dove QT é il guadagno o la perdita del calore risultante. Le unità per i flussi di calore sono watts/m2. Il prodotto del flusso per la superfice e per il tempo é l'energia in joule. Il cambio di temperatura ΔT dell'acqua é collegato all'energia ΔE dalla:
dove m é la massa di acqua che é stata riscaldata o raffreddata ,e Cp é il calore specifico dell'acqua di mare a pressione costante.
In questo modo, 4,000 joules di energia sono necessari per scaldare 1.0 kg di acqua marina per 1.0°C (Figura 5.1).
Importanza dell'Oceano nel Bilancio di Calore della Terra Per cominciare, usiamo la (5.3) e la capacità calorica del suolo e delle rocce
per ottenere Cp(rock) ≈ 0.2 Cp(acqua). Il volume di acqua che scambia calore con l'atmosfera in un ciclo stagionale é 100 m3 per metro quadro di superfice, p.e. quella massa dalla superfice alla profondità di 100 m. La densità dell'acqua é 1000 kg/m3, e la massa a contatto con l'atmosfera é densità × volume = m acqua = 100,000 kg. Il volume di terra che scambia calore con l'atmosfera nel ciclo stagionale é 1m3. Poiché la densità della roccia é 3000 kg/m3, la massa del terreno e roccia in contatto con l'atmosfera é 3000 kg. I valori del calore stagionale contenuto nell'oceano e nella terra é quindi:
dove ΔT é il tipico cambiamento in temperatura dall'estate all'inverno. Il grande deposito di calore comparato con quello della Terra ha importanti conseguenze. La gamma stagionale della temperatura dell'aria sulla terraferma aumenta con la distanza dall'oceano, può superare 40°C nel centro dei continenti, raggiungendo 60°C in Siberia. La gamma di temperatura tipica sopra l'oceano e lungo le coste é minore di 10°C. La variabilità della temperatura dell'acqua é più piccola (vedi Figura 6.5). 5.2 I Termini del Bilancio del Calore Guardiamo ai fattori che influenzano ogni termine del bilancio del calore. Fattori che influenzano l'Insolazione La radiazione solare entrante é principalmente determinata dalla latitudine, dalla stagione, dall'ora del giorno e dalla copertura delle nuvole. Le regioni polari sono riscaldate meno dei tropici, la stessa area é scaldata in inverno in misura inferiore che in estate, come pure la stessa area é scaldata di meno al mattino che a mezzogiorno, e nei giorni nuvolosi riceve meno calore dei giorni assolati. I seguenti fattori sono importanti:
L'inclinazione solare e la copertura nuvolosa dominano. L'assorbimento da ozono, da vapore acqueo e da polvere sono molto più deboli. Il valore della media annuale per l'insolazione (Figura 5.3) é nella gamma:
I Fattori che influenzano il Flusso Infrarosso
La trasmittanza in un giorno senza nuvole attraverso la finestra da 8μm a 13μm é determinata principalmente dal vapore acqueo. L'assorbimento in altre bande, come quelle da 3.5μm a 4.0μm dipende dalla concentrazione nell'atmosfera di CO2. Come la concentrazione di CO2 aumenta, queste finestre si chiudono e più radiazione é intrappolata dall'atmosfera. Poiché l'atmosfera é principalmente trasparente alla luce solare entrante, e talvolta opaca alla radiazione infrarossa uscente, l'atmosfera trattiene la radiazione. L'effetto é conosciuto come (greenhouse effect) effetto serra. Se la Terra fosse in equilibrio radiativo con l'atmosfera, la temperatura superficiale dovrebbe essere 77°C. Questo non accade perché l'acqua evapora dalla superfice, la maggior parte dai mari tropicali, raffreddando la superfice. (Philander, 1998: 78).
Vedi Hartmann (1994: 24-26) per una semplice discussione sul bilancio radiativo del pianeta. La CO2, il vapore acqueo, il metano e l'ozono sono tutti importanti gas dell'effetto serra. Il flusso netto dell'infrarosso dipende da:
Il vapore acqueo e le nuvole sono più importanti nel determinare la perdita netta di radiazione infrarossa di quello che sono i cambiamenti della temperatura superficiale. Le regioni tropicali calde perdono minor calore delle regioni polari fredde. La gamma della temperatura dai poli all'equatore é 0°C < T < 25°C o 273°K < T < 298°K, il rapporto tra la temperatura massima e minima (in Kelvin) é 298/273 = 1,092. Portata alla quarta potenza é 1.42. Perciò c'é un 42% di aumento nella radiazione emessa dal polo all'equatore. Sulla stessa distanza, il vapore acqueo può cambiare la radiazione netta emessa del 200%. Il valore medio annuale per il flusso netto dell'infrarosso é nella stretta banda di:
I Fattori che influenzano il Flusso di Calore Latente Il valore annuale medio del flusso di calore latente é nella gamma:
I Fattori che influenzano il Flusso di Calore Sensibile Il valore medio annuale per il flusso di calore sensibile é nella gamma:
5.3 Il Calcolo diretto dei Flussi Prima di poter descrivere la distribuzione dei flussi che entrano ed escono dall'oceano, dobbiamo sapere come sono misurati o calcolati. Misure di Gust-Probe dei Flussi Turbulenti
I flussi sono calcolati dalla correlazione del vento verticale con il vento orizontale, con l'umidità e con la temperatura: Ogni tipo di flusso é calcolato dalle differenti variabili misurate, ù, w', t', e q' :
dove le parentesi denotano i valori medi nel tempo o nello spazio, e la notazione é data in tabella 5.1. Notare che l'umidità specifica menzionata nella tabella é la massa del vapore acqueo per unità di massa dell'aria. Table 5.1 Notazione che descrive
i flussi
CS and CL da
Smith (1988).
Misure con Radiometri dei Flussi Radiativi I Radiometri su navi, su piattaforme al largo e perfino su piccole isole sono stati usati per fare misure dirette dei flussi radiativi. Radiometri a banda larga sensibili da 0.3 νm a 50 νm possono misurare la radiazione solare ed infrarossa entrante con una accuratezza intorno al 3%, tenendoli ben calibrati e con ottima manutenzione. Altri strumenti (radiometri specializzati) possono misurare la radiazione solare entrante, la radiazione infrarossa verso il basso e quella verso l'alto. 5.4 Il Calcolo Indiretto dei Flussi: La Bulk Formula L'uso dei gust-probe é molto costoso ed i radiometri devono essere tenuti con molta cura. Nessuno dei due può usato per avere valori globali ed a lungo termine dei flussi. Per calcolarli da misure pratiche, osserviamo le correlazioni tra i flussi e le variabili che possono essere misurate globalmente. Per i flussi di calore sensibile e latente, e del momento, le correlazioni sono chiamate bulk formule. Esse sono:
La temperatura dell'aria Ta é misurata usando termometri su navi. Non può essere misurata dallo spazio usando strumenti da satellite. ts é misurata usando termometri su navi oppure dallo spazio usando radiometri all'infrarosso come lo AVHRR. L'umidità specifica dell'aria a 10 m sopra la superfice marina qa é calcolata da misure di umidità relativa fatte da navi. Gill (1982: pp: 39-41, 43-44, & 605-607) descrive le equazioni che collegano la pressione del vapore acqueo, la densità del vapore e la capacità del calore specifico dell'aria umida. L'umidità specifica a livello del mare qs é calcolata da ts assumendo che l'aria a livello del mare sia satura di vapore acqueo. U10 é misurata o calcolata usando gli strumenti o le tecniche descritte nel Capitolo 4. Notare che lo sforzo del vento é un vettore con grandezza e direzione. Esso é parallelo alla superfice marina nella direzione del vento. Il problema ora diventa: Come calcolare i flussi attraverso la superfice marina richiesti per gli studi della dinamica dell'oceano? I flussi includono:
In più, i flussi devono essere accurati. Abbiamo bisogno di una accuratezza di approssimativamente ± 15 W/m2. acqua di 100 m di profondità di circa un grado per un anno che dovrebbe riscaldare o raffreddare una colonna di La tabella 5.2 elenca le accuratezze tipiche dei flussi misurati globalmente dallo spazio. Ora guardiamo ogni variabile. Tabella 5.2 Accuratezza del Vento e dei Flussi
osservati dallo spazio
Velocità e Spinta del Vento é calcolata dalle osservazioni fatte dalle navi in mare e dagli scatterometri dei satelliti descritti nel capitolo precedente. Insolazione é calcolata dalle ossevazioni delle nuvole fatte da navi e da radiometri nella luce visibile fatte dai satelliti metereologici. Le misure da satellite sono molto più accurate di quelle delle navi, perché é molto difficile misurare la copertura delle nuvole stando sotto le nuvole. Le misure dei satelliti trattate dall' International Satellite Cloud Climatology Project ISCCP sono le basi per le mappe di insolazione e la sua variabilità da mese a mese (Darnell et al., 1988; Rossow e Schiffer 1991). L'idea di base dietro i calcoli dell' insolazione é molto semplice. La luce solare alla sommità dell'atmosfera é accuratamente conosciuta dalle costanti solari, dalla latitudine,dalla longitudine e dal tempo. La luce solare é poi riflessa indietro dalle nuvole, oppure eventualmente raggiunge la superfice marina. Solo una piccola e costante frazione é assorbita nell'atmosfera. Ma, un recente lavoro di Cess et al., (1995) e Ramanathan et al., (1995) suggeriscono che la semplice idea può essere incompleta, e che l'assorbimento atmosferico può essere una funzione della copertura nuvolosa. Assumendo l'assorbimento atmosferico sia costante, l'insolazione é calcolata da: Insolazione = S (1 - A) - C dove S = 1365 W/m2 é la costante solare, A é l'albedo, il rapporto tra la luce solare incidente e la riflessa e C é una constante che include l'assorbimento dell'ozono e di altri gas atmosferici e dalle goccioline delle nuvole. L'insolazione é calcolata dai dati sulle nuvole (che includo anche la riflessione degli aerosol) raccolti dagli strumenti come il AVHRR su satelliti metereologici. L'assorbimento dell'Ozono e dei gas sono calcolati da conosciute distribuzioni dei gas nell'atmosfera. QSW é calcolata dai dati da satellite con una accuratezza di 5-7%. Flussi di Acqua (Pioggia) Le misure più accurate della caduta della pioggia nei tropici (±35°) sono calcolate dai radiometri a micronde e dalle osservazioni radar a molte frequenze della pioggia usando gli strumenti sul Tropical Rain Measuring Mission (TRMM) lanciato nel 1997. La pioggia per gli altri periodi e per alte latitudini può essere accuratamente calcolata dal combinare i dati delle microonde con le osservazioni infrarosse dell'altezza della parte alte delle nuvole e con i dati dei pluviometri a terra (Figura 5.5). La pioggia é anche calcolata dalla rianalisi degli output dei modelli numerici di previsione del tempo (Schubert, Rood, e Pfaendtner, 1993), e dal combinare le osservazioni delle navi e dei satelliti con l'output dei suddetti modelli (Xie e Arkin, 1997). Figura 5.5 Media globale della pioggia caduta in mm/day calcolata dalla rianalisi di 40-anni del progetto ECMWF. Da Kallberg et al., 2005. La più grande sorgente di errore é dovuto alla conversione dei dati di pioggia alla cumulazione della pioggia caduta, un tipico errore di campionamento. La pioggia é molto rara, é log-normally distribuita, e molta della pioggia deriva da poche tempeste. I satelliti tendono a perdere le tempeste, ed i dati devono essere mediati su aree di 5° di lato per avere valori utili della caduta della pioggia. Radiazione Netta di Onda Lunga Flusso di Calore Latente Flusso di Calore Sensibile 5.5 I Data-Set globali per i Flussi I Dati delle navi e dei satelliti sono stati trattati per produrre delle mappe globali dei flussi. Le osservazioni dalle navi degli ultimi 150 anni forniscono mappe dei valori medi dei flussi a lungo termine, specialmente dell'emisfero nord. I dati delle navi, comunque, sono disperse nel tempo e nello spazio e sono state rimpiazzate sempre più dai dati dei satelliti. Le mappe più utili sono quelle prodotte combinando i dati da satellite di livello 3 e 4 con le osservazioni dalle navi, usando i modelli numerici della previsione del tempo. Guardiamo prima alla sorgente dei dati, poi ai dati più utilizzati. International
Comprehensive Ocean-Atmosphere Data Set
Questi 'rapporti marini' sono stati utilizzati e pubblicati come Comprehensive Ocean-Atmosphere Data Set (COADS) Woodruff et al., (1987) dal NOAA. la versione 2.3 del ICOADS include 213 millioni di rapporti sulla condizione della superfice marina raccolti dal 1784 al 2005, da boe, altri tipi di piattaforme, e da osservatori su navi mercantili. Il data-set include rapporti e riassunti completamente controllati ( buoni 'trimmed' ) nella qualità. Ogni rapporto contiene 22 variabili direttamente osservate o derivate, come pure dei campi che indicano quali osservazioni sono state statisticamente accettate per buone oppure soggette ad un controllo di qualità adattato. Statisticamente accettate significa osservazioni dubbie che si possono rimuovere dal data-set. I sommari inclusi nel data-set forniscono 14 statistiche, come la media e la mediana, per ognuna delle 8 variabili osservate: la temperatura dell'aria e della superfice marina, la velocità del vento, la pressione atmosferica, l'umidità e la copertura nuvolosa, più 11 variabili derivate. Il data-set consiste in un data-base facilmente utilizzabile a tre risoluzioni principali:
Notare che i dati dal 1784 fino al primo 1800' sono estremamente scarsi e mal distribuiti, sono basati su pochi viaggi navali. Rapporti duplicati o giudicati inferiori al primo controllo di qualità del processo progettato dal 'National Climatic Data Center' (NCDC) furono eliminati o dichiarati 'untrimmed' (non buoni), medie mensili ed a dieci giorni furono calcolati per i dati accettati dentro la griglia da 2° di latitudine per 2° di longitudine. Dei limiti più stretti delle medie arrotondate sono stati usati come criteri per una rimozione statistica dei dati fuori media, questo per sommari mensili ed a dieci giorni dei rapporti giudicati 'buoni' trimmed. Il secondo processo di qualità segnalava le osservazioni che erano superiori a 2.8 o 3.5 deviazioni standard della media arrotondata dei riquadri di 2° di latitudine per 2° di longitudine, rispettivamente per mese, e per periodi di 56, 40, e 30 anni, (cioé 1854-1990, 1910-1949 e 1950-1979). La segnalazione delle singole osservazioni scartate in questo secondo trattamento dei dati veniva riportata nei singoli rapporti. I dati sono molto utili per l'emisfero nord, specialmente nel Nord Atlantico. Nell'emisfero sud sono molto sparsi e non sono attendibili a sud di 30°S. Gleckler e Weare (1997) hanno analizzato l'accuratezza dei dati ICOADS per calcolare le mappe globali e le medie zonali dei flussi da 55°N a 40°S. Hanno trovato che errori sistematici dominano le medie zonali. Le medie est-ovest di insolazione hanno una incertezza di circa il 10%, andando da ±10 W/m2 alle alte latitudinei a ± 25W/m2 ai tropici. I flussi nel visibile hanno incertezze di circa ± 7W/m2. I flussi di calore latente sono con incertezze da ± 10W/m2 in alcune aree degli oceani settentrionali a ± 30W/m2 nella parte occidentale degli oceani tropicali a ± 50 W/m2 nelle 'western boundary currents'. L'errore nel flusso di calore sensibile tende ad essere intorno a ± 5-10 W/m2. Josey et al ., (1999) ha comparato i flussi medi calcolati da dati ICOADS con quelli calcolati dalle osservazioni fatte da strumenti perfettamente calibrati posti su navi e boe. Hanno trovato che i flussi medi di Oceano aperto, quando sono mediati su tutta la superfice del mare hanno errori di ± 30W/m2. Gli errori variano stagionalmente e da regione a regione, e le mappe globali dei flussi richiedono correzioni come quelle proposte da DaSilva, Young, e Levitus (1995) mostrate nella Figura 5.7. I Dati dei Satelliti Tabella 5.3 Livelli del Trattamento dei Dati
Satellitari
I satelliti meteorologici operativi che osservano l'Oceano sono:
Altri dati sono disponibili da strumenti su satelliti sperimentali come:
I dati dei satelliti sono raccolti, processati, ed archiviati dalle organizazioni governative. I dati archiviati sono ulteriormente trattati per produrre utili data-set dei flussi. Il Progetto 'International Satellite Cloud
Climatology' 'Global Precipitation
Climatology Project'
l'accuratezza è di circa 1mm/giorno. I dati del progetto sono disponibili su una griglia di 2.5° di latitudine per 2.5° di longitudine dal luglio 1987 al Dicembre 1995 dal 'Global Land Ocean Precipitation Analysis' e dallo 'Goddard Space Flight Center' della NASA. Xie e Arkin (1997) hanno prodotto un data-set di 17-anni basato su sette tipi di satellite e sui dati dei pluviometri combinati con l'output della rianalisi dei dati dei modelli numerici del NCEP/NCAR. Il dati-set ha la stessa risoluzione spaziale e temporale del data-set di Huffman. Dati Rianalizzati dai modelli
Numerici Meteorologici Accuratezza dei Flussi Calcolati
Comunque i flussi rianalizzati sono i più utili per guidare i modelli climatici che hanno bisogno degli attuali flussi mediati nel tempo e dello sforzo del vento. I dati ICOADS sono i più utilizzati per calcolare i flussi mediati nel tempo eccetto forse nell'emisfero sud. Sopratutto, Taylor (2000) fà notare che non ci sono data-set ideali, tutti hanno errori significativi e sconosciuti. Gli 'output' dei Modelli Numerici Meteorologici 5.6 La Distribuzione Geografica dei Termini nel Bilancio del Calore Vari gruppi hanno usato i dati delle navi e dei satelliti in modelli numerici del tempo per calcolare i valori mediati globali dei termini del bilancio del calore terrestre. I valori danno un vista complessiva dell'importanza dei vari termini (Figura 5.6). Da notare che l' insolazione bilancia la radiazione infrarossa nell'alta atmosfera. Al livello del mare, il flusso di calore latente e la radiazione infrarossa netta tendono a bilanciare l'insolazione, ed il flusso di calore sensibile é piccolo.
Da notare che soltanto il 20% dell'insolazione che raggiunge la Terra é assorbito direttamente dall'atmosfera, mentre il 49% é assorbito dall'oceano e dalla terraferma. Che cosa, allora, riscalda l'atmosfera e guida la circolazione atmosferica? La risposta é la pioggia e la radiazione infrarossa dall'oceano assorbita dall'umida atmosfera tropicale. Ecco cosa accade. La luce del sole riscalda gli oceani tropicali che devono far evaporare l'acqua per non riscaldarsi. Anche l'oceano irradia calore verso l'atmosfera, ma il termine della radiazione netta é più piccolo di quella di evaporazione. Gli Alisei (Trade-winds) portano il calore in forma di vapore acqueo nella zona della convergenza tropicale dove cade come pioggia. La pioggia rilascia il calore latente evaporato dal mare, e questo riscalda l'aria nei cumulonembi di pioggia per 125W/m2 mediati su un anno (Vedi Figura 14.1). Sulle prime può sembrare strano che la pioggia riscalda l'aria. Dopo tutto, siamo familiari con i temporali estivi che raffreddano l'aria al livello del suolo. L'aria fredda dei temporali é dovuta a 'downdrafts'. In alto nei cumulonembi, il calore rilasciato dalla pioggia riscalda gli strati medi dell'atmosfera inducendo l'aria a salire rapidamente nella tempesta. I temporali sono come grandi motori che convertono il calore latente nell'energia cinetica dei venti. La media est-ovest dei termini del bilancio del calore oceanico (Figura 5.7) mostra che l'insolazione é piu forte ai tropici, che l'evaporazione bilancia l'insolazione e che il flusso di calore sensibile é piccolo. La media zonale é una media lungo le linee di latitudine costante. Notare che la somma dei termini Figure 5.7 non é zero. L'integrale della curva per il flusso totale pesato con le aree non è zero. Poiché il flusso di calore netto che entra nell'oceano, mediato su molti anni deve essere teoricamente uguale a zero (minore di pochi watt per metro quadro), il valore diverso da zero deve essere dovuto agli errori nei vari termini del bilancio del calore.
Gli errori nei termini del bilancio del calore possono essere ridotti usando informazioni aggiuntive. Per esempio, conosciamo approssimativamente quanto calore e quanta acqua dolce é trasportata dall'oceano e dall'atmosfera, ed i valori conosciuti dei trasporti possono essere usati per vincolare i calcoli dei flussi netti di calore (Figure 5.7). I flussi vincolati mostrano che il calore guadagnato dall'oceano nei tropici é bilanciato dal calore perso dall'oceano alle alte latitudini. Figura 5.8 Insolazione e radiazione infrarossa media annuale QSW (Sopra) QLW (Sotto) attraverso la superfice marina calcolata dalla rianalisi ECMWF 40-anni. Le unità sono W/m2. Da Kallberg et al., 2005. Le mappe delle distribuzioni regionali dei flussi danno indicazioni sui processi che producono i flussi. Le nuvole regolano la quantità di luce che raggiunge la superfice marina (Figura 5.8 sopra), ed il riscaldamento solare é dovunque positivo. Il flusso netto di calore infrarosso (Figura 5.8 sotto) é più forte nelle regioni con poche nuvole, come il centro degli oceani ed il Pacifico centrale orientale. Il flusso netto infrarosso é dovunque negativo. I flussi di calore latente sono dominati dalla evaporazione nelle regioni degli alisei e delle masse di aria fredda che corrono verso il largo dietro i fronti invernali freddi a largo del Giappone e del Nord America. I flussi di calore sensibile (Figure 5.10 sopra) sono dominati dall'aria fredda che soffia sopra i continenti. Il guadagno netto del calore é più forte nelle regioni equatoriali ed la perdita netta é più grande sottovento all'asia e al Nord America. Figura 5.9 Flusso medio annuale del calore latente attraverso la superfice marina QL in W/m2 calcolata dalla rianalisi del data-set ECMWF di 40-anni. Da Kallberg et al., 2005. Figura 5.10A Flusso medio annuale del calore sensibile QS attraverso la superfice marina in W/m2 calcolata dalla rianalisi del data-set-ECMWF di 40-anni. Da Kallberg et al., 2005. Figura 5.10B Flusso medio annuale del calore attraverso la superfice marina in W/m2 calcolata dalla rianalisi del data-set ECMWF di 40-anni. Da Kallberg et al., 2005. 5.7 Il Trasporto Nord-Sud del Calore Dopotutto, la Terra guadagna calore alla sommità dell'Atmosfera e perde calore nell'alta atmosfera polare. La circolazione atmosferica ed oceanica devono trasportare insieme il calore dalle basse alle alte latitudini per bilanciare i guadagni e le perdite. Questo trasporto nord-sud é chiamato il meridional transport dove "meridional" vuol dire lungo i meridiani, che sono i grandi cerchi passanti per i due poli . Quanto calore é portato dall'oceano e quanto dall'atmosfera? La somma del transporto di calore meridionale dell'oceano e dell'atmosfera é calcolato accuratamente dalla divergenza della media zonale del bilancio di calore misurato alla sommità dell'atmosfera dai satelliti. Per fare il calcolo, assumiamo trasporti stabili su molti anni così che ogni guadagno o perdita netta di calore di lungo termine attraverso la sommità dell'atmosfera debba essere bilanciata dal trasporto lungo i meridiani e non dal calore immagazzinato nell'oceano oppure nell'atmosfera. Cominciamo dalla sommità dell'atmosfera. Il Bilancio del Calore nell'Alta Atmosfera
Gli errori vengono dalla calibrazione degli strumenti e dalle informazione non accurate sulla distribuzione angolare della radiazione emessa o riflessa. I satelliti tendono a misurare la radiazione che si propaga verticalmente verso l'alto, e non quella al di fuori della verticale, che é generalmente calcolata ma non misurata. La somma del calore trasportato lungo i meridiani dall'atmosfera e dall'oceano é calcolato dal bilancio dell'alta atmosfera. Prima si mediano le osservazioni del satellite nella direzione est-ovest (zonale) per calcolare la media del flusso di calore dell'alta atmosfera. Poi si calcola la derivata lungo i meridiani dei flussi medi zonali per calcolare la divergenza del flusso. La divergenza deve essere bilanciata dal trasporto del calore dell'atmosfera e dell'oceano attraverso ogni banda di latitudine. Il Trasporto Oceanico del Calore
I vari calcoli dei trasporti del calore oceanico, mostrati in Figura 5.11, tendono ad essere in accordo, e le barrette degli errori mostrate nella figura sono realistici.
5.8 Il Trasporto Nord-Sud di Acqua Dolce Il bilancio dell'acqua della Terra é dominato dalla evaporazione e dalla precipitazione sopra gli oceani. Baumgartner e Reichel (1975) riportano che l'86% della evaporazione globale ed il 78% della precipitazione globale avviene sopra l'oceano. Una mappa della evaporazione netta (Figura 5.12) mostra che l'evaporazione eccede un metro all'anno nel regime degli alisei nelle parti ad est degli oceani. Il trasporto oceanico di acqua dolce può essere calcolato negli stessi modi che con i quali i trasporti di calore sono calcolati, con le stesse incertezze (Figura 5.13). La conoscenza dei flussi di acqua e dei trasporti é importante per la comprensione del ciclo idrologico globale, della dinamica dell'oceano e del clima globale. Per esempio, la variabilità dei flussi di acqua dolce può aver giocato un ruolo importante per le ere glaciali, come discusso nel §13.3. Figura 5.12 Evaporazioni meno precipitazioni in mm per giorno calcolati dalla rianalisi del data-set ECMWF di 40-anni. Da Kallberg et al 2005.
5.9 Le Variazioni della Costante Solare Finora, abbiamo assunto che la costante solare, l'output di luce e di calore dal sole, sia stazionaria. Recenti evidenze, basate sulle macchie e sulle faculae (spot luminosi) solari, mostrano che l'output varia di ± 0.2% nei secoli (Lean, Beer,e Bradley, 1995), e che questa variabilità é correlata con i cambiamenti nella temperatura media globale della superfice della Terra di ± 0.4°C. (Figure 5.14). Inoltre, White e Cayan (1998) trovano piccole variazioni della temperatura superficiale del mare (a 12 e 22-anni ed a periodi più lunghi) , misurate dai batitermografi e dai termometri delle navi durante l'ultimo secolo. Le risposte della Terra alla variabilità solare osservate sono circa quelle calcolate dai modelli numerici del sistema climatico accoppiato oceano-atmosfera. Molti altri cambiamenti nel clima e nel tempo sono stati attribuiti alla variabilità solare. Le correlazioni sono talvolta controverse, e molte più informazioni possono essere trovate nel libro di Hoyt e Schatten (1997).
5.10 Concetti Importanti
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Department of Oceanography, Texas A&M University
Robert H. Stewart, stewart@ocean.tamu.edu All contents copyright © 2005 Robert H. Stewart, All rights reserved Updated on Novembre 24, 2008 |